La meraviglia è un’emozione complessa caratterizzata da una componente positiva e da una componente negativa. È un sentimento che nasce quando incontriamo qualcosa di molto più grande, importante e potente di noi, stimolando un profondo senso di connessione con tutto ciò che ci circonda. Può essere generata da esperienze sociali e concettuali fortemente impattanti ed è definita un’emozione auto-trascendente in quanto può generare un cambiamento nel soggetto che la esperisce. Questa emozione complessa è spesso correlata ad esperienze capaci di superare i confini della nostra immaginazione, ovvero di mettere in crisi i nostri schemi mentali (Chirico & Gaggioli, 2021).
L’arte è spesso mezzo e fine di questo processo di ristrutturazione, permettendoci cioè di sperimentare l’ignoto e l’inaspettato. Un esempio celebre di questa capacità scardinante dell’arte è sicuramente “2001: Odissea nello spazio”: il capolavoro cinematografico di Stanley Kubrick ha definito un immaginario generazionale con la sua maniacale rappresentazione dello spazio profondo, mettendo in scena l’alba ed il declino dell’umanità che faccia dell’estetica e della meraviglia il suo linguaggio principale. È la storia dell’uomo e della scienza: l’Homo Sapiens governa la Terra, ma nello spazio è un bambino impaurito e sperduto.
Chirico, A., & Gaggioli, A. (2021). La profonda meraviglia: La psicologia dei momenti di eternità.